giovedì 4 dicembre 2014

Diario: lettere d'amore


Dedico questo pensiero ad una donna splendida. 
Una 
ninfa 
del 
mare. 
Una 
fata 
delle 
rocce. 
Una 
strega 
della 
terra. 
Una
druida 
dei 
monti.

Dedico questo pensiero al suo amore per me. A quello per gli uomini che ha amato. A quello degli angeli che sono passati nella sua vita e che un giorno ripasseranno per fermarsi.

Dedico questo pensiero al dolore che ha subito, ma solo perchè quel dolore l'ha resa ancora più bella.

Dedico questo pensiero alla dolcezza delle sue parole che ogni volta mi scrive, alle lacrime che ogni volta verso e che ogni volta versa quando finiamo di leggerci nel cuore. 

Dedicoquestopensieroallostraordinarioincontrochemoltiannifamisembravaincomprensibileechesolooggicapisconecessarioekarmico.

Lo dedico alle sue mani di musica, alla sua voce di miele, ai suoi capelli di seta grezza, al suo profumo di antico, ai suoi occhi di pece, al suo sorriso di fragola, alla sua mente di favola

Dedico questo pensiero all'unica donna che è stata capace di farmi innamorare della sua essenza.

Voglio farlo oggi che rileggo le nostre parole in un giorno che mi sembrava cupo e che invece improvvisamente ha una luce chiara e penetrante.

Tu sai che parlo di te.

                                                                                          
                                                                                                    Tua Irma

mercoledì 15 ottobre 2014

Traccia: 15 ottobre


A chi mi è stato vicino quando ho perso mio figlio Stefano e ancora oggi dopo 25 anni posa un fiore sulla sua tomba; 

A chi mi è stato vicino quando ho perso la mia piccolissima meteora e ,Anna (così l'abbiamo chiamata io e suo padre), la bimbina speranza che se pur solo in 9 settimane mi ha regalato la chiave di una porta chiusa per lungo tempo; 

A chi mi ha chiesto presto di dimenticare; 

A chi mi ha detto “Fai un figlio tuo invece di continuare a prendere in braccio quelli degli altri” a tre mesi dal parto e proprio mentre cercavo di trovare negli altri bambini la ragione della morte del mio; 

A chi non ha mai avuto il coraggio di chiedermi: Sei sola? Soffri? Sono con te;

A chi nel silenzio mi ha guardata con pena; 

A chi mi ha chiesto di smetterla di commemorare i morti perché sono morti; 

A chi mi ha detto :”ne farai altri”; 

A chi invece mi ha detto: “lascia perdere”; 

A chi mi ha semplicemente messo un cuore in bacheca e un pensiero nel cuore; 

A chi con un semplice “mi piace” mi ha fatto capire di esserci; 

A chi non sa che io ho 5 figli: 3 in cielo e due in terra; 

A chi non considera figli quelli che porti in grembo e che non riescono a vedere la luce..., anche se hanno vissuto in me... e il loro cuore è battuto per settimane.. e lunghi mesi...;

A chi fa ancora finta di niente e continua a nascondere la testa sotto la sabbia pensando che il dolore debba rimanere nel profondo del cuore... madri speciali comprese;

A chi ha pregato per la mia anima affinché smettessi di soffrire e di pensare ai miei figli come se pensare a loro fosse una sofferenza e non un tenero ricordo e una necessità vitale come respirare e nutrirsi; 

Ai miei figli in terra.. Lucia e Filippo

Io dico

Sono una madre come tante, innamorata della luce, del dolore, e della magia che queste creature mi hanno permesso di conoscere anche se a volte tutto questo è stato tremendamente difficile

E dico anche

Sono una madre felice e mi piace parlare e scrivere dei miei figli in cielo come quando parlo e scrivo dei miei figli in terra...

E ancora...

Io non ho paura di ricordare, non mi fa male ricordare, anzi sono felice di ricordare i miei bambini di vento e di amore.

Grazie a chi ha capito questo.
E anche a chi non lo ha ancora capito chiedo di accendere una luce stasera alle 19 insieme a me e ad altri milioni di madri che in questo 15 ottobre partecipano all'”onda di luce” che ricorderà tutti i bambini vento mai nati o vissuti pochi battiti di ciglia.
.


                                                                                                     Mamma Irma

giovedì 27 febbraio 2014

Diario: 26 febbraio 1989

Oggi Stefano avrebbe 25 anni... e mi commuove tutto questo come se fosse ieri. 
Sono passati 25 anni e ancora due figli dopo di lui e ho ancora il ricordo dei suoi movimenti, del suo singhiozzo ogni volta che veniva a me...; 
della ninnananna che lo faceva tranquillizzare; del peperoncino che quando mangiavo lo faceva muovere come un matto... "Altro che zucchero!", dicevo io. 
Lo ricordo ancora con un rivolo di lacrime nel cuore, con la sensazione di caldo e freddo sulla pelle, col la morsa nello stomaco, con quel dolorino al petto e quel filo di piccola flebile rabbia e quella domanda che ancora martella la mia mente: "Perchè?". 
 Ma poi... su tutto questo fa breccia la sensazione di forza e di coraggio che mi ha lasciato questa tragedia. 
Il dono che questo figlio di nuvole mi ha lasciato ogni giorno da quando è venuto al mondo... 
Mi rimane il suo profumo di caldo, la sua dolcezza in quegli occhietti chiusi... il suo non respiro che invece ha ripreso ad esistere nel mio. 
Sarebbe un uomo oggi. E io sarei la stessa madre, ne sono certa. 
Se c'è qualcuno che ha o avrà il dubbio di quanto tempo possa passare prima di dimenticare..., ecco vi dico no...: non si dimentica. 
E quando quella paura arriva c'è un momento nel quale, come il mio ora, tutto ritorna improvvisamente alla mente, come vissuto un istante prima... 
Tutto, il bello e il brutto.. ma con una consapevolezza, dopo tanti anni, di una forza che nessuno può raccontare...

                                                                                                    Irma

venerdì 7 febbraio 2014

Diario: Ossessionata

... Giorni a rimuginare sull'ossessione materna che mi travolge e s-travoge le madri: le nuovamente madri, le nuove madri, punto.

Un'amica di penna e di avventura mi dice che noi nuove madri, e nuovamente madri, siamo ossessionate dai nostri figli: "Tutto questo è normale", poi asserisce, confermando così di avere fatto parte di questa categoria e di essersi salvata poi; mi pare di capire.

Ossessionata, dunque.
Tormentata, perseguitata, martellata, oppressa, asfissiata, importunata, esasperata: sinonimi.
Non ci sono contrari.
No.

"Immagino te, amore mio, perso in questo mare di cose da vedere e imparare. Ti immagino solo, confuso, impaurito che mi guardi costantemente in cerca di aiuto. Della conferma che è tutto sotto controllo: che sarai tu a mangiare il pezzo di pane e non il contrario, che il draghetto nuovo non si sveglierà nel cuore della notte e ti investirà con la sua lingua di fuoco, che tuo padre tornerà di nuovo a casa ogni sera, che soprattutto ci tornerò io, che dal mio seno uscirà ancora tutto il latte di cui hai bisogno, che nel buio della notte la mia voce continuerà a parlarti sottovoce, che sarò accanto a te quando aprirai gli occhi al mattino, che la renna e Babbo Natale continueranno a darti il buongiorno fino a quando non si staccheranno dal vetro per il caldo, che tua sorella comparirà dalla porta come un magico e pazzo folletto sempre, che dopo il pianto ci sarà sempre il riso e poi il bacio, che mio profumo sarà sempre anche il tuo fino a quando non sarai tu a cambiarlo, che le mie mani si uniranno sempre alle tue quando avrai bisogno di essere guidato. 
Se non fossi ossessionata di te tu potresti anche perderti in questo mare e io forse mi perderei in un qualunque sterile tempo, tra sterili accampati giudizi e pseudointeressanti femminili impegni para-appaganti. 
Sarei sola anche io. E anche persa. 
Immobile a cercare nel vuoto quella bellissima sensazione di pieno, di amore, di te. 
Se tutto questo si chiama ossessione allora io non ho capito niente di questo alchemico miracolo. 
E tu sei chimera dei miei sogni... 
Annullo me stessa e affogo nell'ossessione che ho di te in questa normalità citata. 
Voglio perdermi nei tuoi occhi invadenti, tra le tue amabili labbra, e il tuo incontenibile sorriso. 
Voglio fermare il mio respiro come tu ogni tanto fermi il tuo in cerca del filo del sogno, del mio sguardo, del mio "si, ci sono, sono qui"...

                                                                                                                  Mamma...